mercoledì 3 aprile 2013

Phenomena di D. Argento


Premessa

Definire il “cinema dell'orrore” può sembrare una cosa semplice o banale ma, in realtà, risulta essere estremamente complicato date le molteplici sfaccettature che lo compongono e la moltitudine di influenze e contaminazioni che ha subito nel corso della sua storia. Quello che cercherò di fare, da cultore e appassionato del genere, è presentarvi i capitoli più significativi di questa storia, ricordandovi che “...il cinema dell'orrore è e sarà sempre il territorio privilegiato del caos, del disordine, della ribellione, della mancanza di fiducia o di speranza. Anche dove la narrazione  tende a ricomporre la tranquillità turbata, rimarrà pur sempre un monito a non essere sicuri della propria sorte”.

 

Phenomena

 

Italia – 1984 – colore - 104'

Regia: Dario Argento

Interpreti principali: Jennifer Connely, Daria Nicolodi, Dalila Di Lazzaro, Donald Pleasence, Patrick Bauchau.

 

Trama: Una turista danese, durante una sosta, perde l'autobus su cui viaggia. In cerca di aiuto, vaga nel bosco di una non ben precisata località della Svizzera e giunge in una abitazione desolata. Ma la povera ragazza viene improvvisamente assalita e brutalmente uccisa da un misterioso killer apparentemente legato a delle catene. E' solo l'inizio di una lunga serie di omicidi, tutti ai danni di giovani ragazze. La svolta arriva dopo qualche mese, quando una ragazza americana di nome Jennifer (Connely), figlia di un attore, si iscrive in un collegio svizzero femminile. Il collegio diventa teatro di misteriosi omicidi e la ragazza, che soffre di sonnambulismo, scopre di avere una dote fuori dal comune: riesce ad attirare a se svariate specie di insetti e a comunicare con loro tramite una sorta di trans telepatico. Sono proprio gli insetti che la guideranno verso i macabri indizi legati agli omicidi del serial killer. Grazie a questa sua dote e all'amicizia con un noto entomologo (interpretato magistralmente da D. Pleasence), che la aiuta a capire il nesso fra alcuni degli insetti in cui si imbatte (come la mosca “sarcofaga”) e le morti delle ragazze, Jennifer giunge alla scoperta del mostruoso (in tutti i sensi) mistero che si cela dietro agli efferati omicidi.

Analisi: Non potevo che iniziare la mia rassegna con quello che, a mio modo di vedere, è uno dei film migliori in assoluto, sia sotto il profilo creativo che realizzativo, del grande regista italiano Dario Argento. Il principale punto di forza di questa pellicola è la costruzione del racconto, a tratti quasi fiabesco, che pone al centro dell'interesse le immagini e la suspense. Mostruosità e delicatezza si inseguono e si incrociano per tutto il film, che affronta e abbina in un unica trama diversi temi fra i quali quello del paranormale, quello della scienza forense e quello dei cosiddetti “freaks of nature”. Argento non si lascia sfuggire l'occasione per affrontare quest'ultimo tema (che rappresenta il fulcro della storia) a suo modo, cioè estremizzandolo in chiave horror.

Il tutto è sorretto da una colonna sonora grandiosa, composta dalle musiche scritte dal “fedelissimo” Claudio Simonetti (e interpretate dai Goblin) e da canzoni rock e metal (concedetemi di citare “Flesh of the Blade” degli Iron Maiden e “Locomotive” dei Motorhead).
 
a cura di Gianluca Deflorian

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