lunedì 6 maggio 2013

La Trilogia della Villeggiatura di C. Goldoni - regia di V. Cavalli e C. Intropido - Quelli di Grock

Un allestimento frizzante, pieno di brio e vivacità, che unifica le tre commedie che inscenano "Le smanie per...", "Le avventure della..." ed "Il ritorno dalla Villeggiatura", seguendo, anche stilisticamente, secondo quanto scrive lo stesso Goldoni, "i pazzi preparativi, la folle condotta e le dolorose conseguenze" della vacanza. Nella prima parte il ritmo incalzante e la velocità regnano sovrani tra ostentazione dell'ultima moda di grido, spese folli foriere di pesanti debiti, smaccata mostra delle convenzioni sociali ingigantita dallo sfoggio  dovuto al voler essere i migliori villeggianti. Nella seconda i fervidi preparativi cedono il passo ad una accaldata e un po' stanca svogliatezza e noia, i veri rapporti personali iniziano a venire a galla. Nella terza, velata di tristezza e malinconia, le convenzioni s'impongono prepotentemente, il vero amore fa luogo al matrimonio d'interesse, i sogni di una povera signora attempata con i grilli per la testa cadono in frantumi di fronte alla sarcastica sete di denaro del becero cicisbeo. Molto pertinente e azzeccata la trasposizione in una villeggiatura marina anni '50 con relativi appropriati costumi, accessori, ambienti e arredi. Di grande effetto la tavola imbandita sbilenca sospesa cascante in un arioso drappeggio. Molto efficaci gli interpreti, estremamente abili nelle curatissime scene dinamiche alternate a scatti quasi fotografici. Ottimi in particolare Fulgenzio/Bernardino, Sabina e Ferdinando. Molto interessante ed intensa anche la masterclass "Dalla commedia dell'arte al carattere" curata dal bravo P. De Pascalis, attore nonché assistente di regia, cui ho avuto il piacere di partecipare.


venerdì 3 maggio 2013

Miele - Regia di V. Golino

Trama sofferta e suggestiva per un film su una tematica sempre alquanto controversa: l'eutanasia. Anche il titolo è molto significativo. Ambientazione ed attori credibili, J. Trinca ben calata in un ruolo dal forte impatto emotivo, il grande maestro C. Cecchi perfetto in un'enigmatico e vissuto personaggio preso dal mal di vivere e deciso a farla finita. Tra i due s'instaura una relazione molto toccante e densa di significati. Musiche ben calibrate e inserite nei giusti momenti. Si esce dal cinema scossi, con un nodo alla gola, ma la visione è davvero consigliata per un film italiano sicuramente ben girato. Ringrazio gli amici che mi hanno invitato a vederlo.